Nel post precedente abbiamo stabilito che per vivere esperienze ottimali è importante darsi degli obiettivi. Secondo me è possibile individuare tre grandi categorie di obiettivi, e non due come dicono David Allen e Tiago Forte.
Il primo tipo di obiettivi è caratterizzato dall’applicazione a tempo indeterminato di un processo, come ad esempio “Voglio tenere casa pulita”. David Allen e Tiago Forte chiamano questi obiettivi “Aree di responsabilità”.
Il secondo tipo di obiettivi è caratterizzato dall’applicazione di un processo per raggiungere progressivamente un obiettivo che però continua a spostarsi in avanti, come ad esempio “Voglio imparare l’inglese”. David Allen e Tiago Forte non considerano questo tipo di obiettivi.
Il terzo tipo di obiettivi è caratterizzato da gruppi di azioni che nel loro insieme consentono di raggiungere un risultato in un istante temporale specificato, come ad esempio “Voglio vincere il torneo di briscola di sabato”. David Allen e Tiago Forte chiamano questi obiettivi progetti, e danno loro una grande importanza. Questi obiettivi generano però un problema; spostano nel futuro l’esperienza ottimale. Ci illudiamo che una volta concluso il progetto saremo felici, ma – nel caso migliore – la felicità è di breve durata e dobbiamo far partire subito un altro progetto.