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  • Onestà intellettuale

    Preparando il nostro nuovo corso di Change Management accreditato APMG International, ho notato nel manuale ufficiale alcuni riferimenti che non reggono più al vaglio della scienza:
    📌 la teoria del triune brain, ormai screditata dalle neuroscienze
    📌 il modello VARK, privo di fondamento empirico
    Come Certiscettico, non potevo ignorarlo.
    Ho scritto a Rajiv Khanna, rappresentante delle ATO Change Management per l’EMEA, che mi ha messo in contatto con Richard Smith, autore principale del testo.
    Con Richard ci siamo confrontati in una call, ho condiviso la documentazione a supporto delle mie osservazioni, e — colpo di scena — pochi giorni dopo mi ha informato di aver avviato una nuova revisione del libro, includendo le correzioni.
    👏 Così si fa: si ascolta, si valuta, si migliora.
    Non è sempre scontato, soprattutto in un mondo della formazione dove spesso si dà per buono tutto ciò che è “certificato”.
    Questa volta, invece, Change Management si è dimostrato anche evidence-based.

  • Scrum è un framework pensato per ambienti complessi.

    Ambienti in cui, per definizione, le relazioni causa-effetto si comprendono solo a posteriori.

    Peccato che, come ci ricorda il bias del senno di poi (hindsight bias), la nostra comprensione a posteriori è spesso un’illusione. Ci convinciamo che “era tutto chiaro fin dall’inizio”, ma è il cervello a raccontarcela così.

    E allora? Allora Scrum, se mal interpretato, rischia di diventare un framework che non genera valore, ma solo la sensazione di averlo generato. Una narrazione rassicurante, non una reale ispezione e adattamento.

    📌 Ne abbiamo parlato nel webinar “Scrum Guide Expansion Pack“, e ne parleremo ancora – da una prospettiva diversa – nel prossimo appuntamento:
    🧠 30 Cognitive Bias in 60 minuti
    👉 https://equalityitalia328.clickmeeting.com/30-bias-cognitivi-in-60-minuti/register

    Un viaggio tra le trappole mentali che distorcono le decisioni, i team, i prodotti… e anche le retrospettive.